
Gianfranco Santi, un fotografo cowboy al “Sada” (2a p.)
Nel 1977 Gianfranco Santi riuscì, in qualche modo, a entrare nella complicata comproprietà del settimanale Il Monzese, nato un anno prima sotto la direzione di Antonio Risolo, caporedattore centrale de La Notte, il diffusissimo quotidiano milanese del pomeriggio, con sede brianzola nel suo laboratorio. La temeraria iniziativa editoriale monzese portava la firma di un certo Tiziano Cattaneo, esperto grafico, impegnato come principale lavoro nella realizzazione tecnica di Regione Express, settimanale locale uscito agli inizi degli anni Settanta nelle edicole, con il velleitario obiettivo di far concorrenza a Il Cittadino di Monza e Brianza e all’Eco di Monza e della Brianza. Sempre in polemica con la società biancorossa e, in modo particolare, con il presidente Giovanni Cappelletti, il direttore sportivo Giorgio Vitali, il segretario Sergio Sacchero e i vari allenatori succedutisi in panchina, quest’ultimo giornale, creato e diretto inizialmente da Giancarlo Pozzi, vulcanico cronista cresciuto alla scuola di Gianni Brera, ebbe una vita alquanto tormentata. La maggior parte delle fotografie, comprese quelle riguardanti le partite dei biancorossi, le forniva sistematicamente proprio Gianfranco Santi.
La fine di Regione Express e Il Monzese, i nuovi settimanali degli anni Settanta in città
Prima di salutare il decennio e dopo aver trascorso sommessamente un breve periodo sotto le ali di una frangia della Democrazia Cristiana monzese, Regione Express chiuse i battenti. Proprietario, quasi all’insaputa di tutti, era in quel momento un noto personaggio della politica locale, soprannominato ironicamente ‘Sua Sanità’, con chiaro riferimento al ruolo ricoperto allora in Regione Lombardia. Direttore figurava, invece, un tale Toni Condello da Sesto San Giovanni, tranquillo giornalista poco conosciuto in città. Il Monzese, prima di fare la stessa fine del ‘foglio’ concorrente, cadde invece nelle mani di Libero Bognani, altro discusso politico di casa, collocato in qualche modo in area socialista, prima di passare a Forza Italia e di fondare poi, lui stesso, il movimento Forza Monza e Brianza (assessore in Comune negli anni Ottanta, nel 2002, aveva clamorosamente proposto, a sorpresa, Ilona Staller, la popolare pornodiva meglio conosciuta con il nome di ‘Cicciolina’, per la candidatura a sindaco di Monza). Come mestiere, tra le tante cose, il poliedrico brianzolo faceva anche il manager di giovani cantanti e l’organizzatore di spettacoli musicali (una sera, allestì un grande evento al Teatro Villoresi, annunciando ai quattro venti la presenza di Ornella Vanoni, come straordinaria ospite d’onore, per essere poi costretto a comunicare, all’ultimo momento, con la sala gremita di pubblico, il forfait della nota artista per imprecisate cause personali ed a porre le scuse agli inferociti spettatori che avevano già pagato il biglietto d’ingresso).
Mutti, dopo Risolo, direttore del settimanale “Il monzese” di Libero Bognani
Per la sua breve esperienza editoriale, Bognani mise come direttore del settimanale da poco acquisito l’amico dalle pressoché simili idee politiche Luciano Mutti, caporedattore de Il Giorno, pure lui, come tanti colleghi monzesi, con scrivania e macchina da scrivere nello scantinato di via Camperio. Gianfranco Santi, al termine di strani passaggi di proprietà del ‘fresco’ giornale Il Monzese, succedutisi vorticosamente nel suo laboratorio fotografico, venne a trovarsi, a un certo punto e quasi per caso, una sorta di improvvisato editore. Poco esperto in questo impegnativo ruolo e desideroso di concedersi una salutare pausa di riflessione, decise allora di staccare la spina. Così, dopo un fallito esperimento di creare in città, con altri tre conoscenti, un centro per la grafica e la stampa commerciale, riservandosi la responsabilità della parte fotografica del progetto e lasciati a casa i figli, impegnati con la scuola, il tormentato ‘Gianfra’ fece ritorno nella sua terra natale. Abbandonò anche il Monza, che aveva seguito per anni, con tanta passione e facendo ottimi servizi al ‘Sada’ per diversi giornali.
(Fine seconda parte)
Enzo Mauri