
Un disastro senza precedenti
Essere tifoso del Monza da quando lo seguo, cioè da quando ne ho memoria, ovvero all’incirca dalla stagione 91/92, diciamolo, ha sempre comportato grandi delusioni: non conto i play-off che ho visto perdere, praticamente con tutti, dalle squadre più blasonate come il Genoa e il Pisa a quelle meno riconosciute come la Valenzana, per non parlare dei playout, addirittura con squadre che oggi sono sparite da qualsiasi latitudine del calcio nostrano, come il Viareggio per esempio, finali di Coppa Italia, fallimenti, e chi più ne ha più ne metta. Devo dire che però a fatica riesco a ricordare, pur in un contesto ancora così prestigioso come la Serie A, una squadra che abbia dato una sensazione così disastrosa di essere completamente fuori da ogni logica agonistica, dall’essere così totalmente impotente di fronte a qualsiasi avversario e qualsiasi situazione, anche rispetto a quelle squadre che non avevano stipendi, che dovevano lavarsi con l’acqua fredda o giocare a Sesto San Giovanni per necessità. Ed è inspiegabile, perché gente scarsa ce n’è, tanta, perché Pedro Pereira titolare in Serie A da 2 anni ti fa capire che questa squadra è costruita malissimo, ma ci sono anche giocatori che in questa categoria potrebbero fare bene e hanno fatto bene nel corso del tempo, anche in Brianza.
L’inspiegabile silenzio di Galliani
Da dire c’è davvero poco, l’umiliazione temuta è arrivata, cocente, senza che nemmeno questa volta Galliani abbia deciso di dire una parola, nemmeno uno “scusa” alla gente che ha pagato abbonamenti e fatto sacrifici per vedersi retrocessa a Novembre, nemmeno di fronte al fatto che il Monza è probabilmente la peggiore squadra che si ricordi in qualsiasi Serie A almeno degli ultimi 30 anni. Ci facciano un favore per le prossime partite, che magari sembra un po’ qualunquismo, ma che è l’unica cosa che possiamo augurarci per questa squadra ormai: insieme a Izzo e magari a Caldirola mettano i ragazzini, valorizzino qualcuno che magari il prossimo anno possa dare del valore aggiunto, qualcuno che senta questa maglia, che tenga ad un ambiente che ancora segue perché di vedere giocatori di 38 anni che si squagliano alle prime difficoltà, non ne possiamo più. E si rispetti il Monza, si rispetti la sua storia, la sua fatica, la sua tradizione, il suo orgoglio, anche magari vendendolo a qualcuno con meno soldi, meno ambizioni ma più serietà e dignità.
Lorenzo Titaro
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