
Una pagina nera… che più nera non si può
Diciamolo subito: per chi ha visto questa squadra perdere playoff e playout in serie, ha visto non dico uno ma ben due fallimenti, ha visto le peggiori gestioni della storia susseguirsi e fare disastri in lungo e in largo, tra proprietari esotici, ex calciatori che hanno portato a giocare amici e parenti, non può essere un dramma una retrocessione in Serie B, campionato in cui solo pochi anni fa avremmo pagato tutti per giocarci, dopo tre anni consecutivi in Serie A, realizzando un sogno lungo più di 100 anni che i nostri nonni e i nostri padri non hanno magari avuto la fortuna di godersi. Questo non deve distogliere però dall’umiliazione di una stagione vergognosa, indegna per tutti, giocatori e presunti dirigenti e soprattutto per chi ieri, come sempre, non era allo stadio, ovvero la proprietà e per chi allo stadio c’era e presumibilmente è andato via dopo pochi minuti per evitare l’onta dell’ennesima figuraccia. La figuraccia però se la sono sobbarcata ancora una volta i tifosi impotenti e attoniti davanti ad una squadra che è venuta a Monza a passeggiare, come tanti altri, come in un’amichevole estiva, come se tra noi e l’Atalanta ci fossero tre categorie di differenza. Ecco questo non deve, non può essere mai giustificato.
Il primo passo della rinascita? Una programmazione seria
Nel giorno in cui torniamo in Serie B, nel giorno che nessuno di noi avrebbe mai voluto vedere, dobbiamo ricordare non tanto che sia accaduto, quanto il “come” è accaduto; a fronte di questo l’importante ora è programmare e possibilmente farlo con qualcuno che abbia a cuore il Monza, che riparta dalla serie B trovando dei veri talenti che costruiscano una base per il futuro in qualsiasi categoria, che costruiscano valore e che non siano semplici acquisti raffazzonati, dei “Ganvoula” presi a casaccio o imboccati da qualche procuratore compiacente. Qualcuno ha detto che la società è già al lavoro per vincere il prossimo campionato, io mi auguro che sia al lavoro per vendere il prima possibile a gente seria perché la freccia che da su è andata in giù, come in maniera molto tardiva lo stesso Nesta ha ammesso nell’ultima conferenza stampa, torni in su e guardi con orgoglio e fiducia ad un nuovo futuro dopo aver accarezzato il sogno più grande di tutta la nostra storia.
Lorenzo Titaro
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