
Così hanno affondato il bel vascello…
È già da qualche settimana che la rabbia, l’amarezza, la flebile speranza e il disgusto hanno lasciato posto alla noia, l’indifferenza, l’apatia e la rassegnazione, almeno per molti. Di chi è la colpa principale? Eh, ci dispiace dirlo ma è di Adriano Galliani. Rileggendo e analizzando la storia di questa epopea targata Berlusconi/Galliani si può scorgere il più grave difetto di questa gestione che, dopo avere portato ai massimi fasti il Calcio Monza, ha lasciato anche andare alla deriva il vascello e, ci scuseranno a Recanati, il “naufragar in questo mar” non ci è certo dolce. Non c’è stata una bussola, questo è il difetto principale. Hanno speso tanto per costruire questo bel vascello, vararlo, addobbarlo, presentarlo, e di questo li abbiamo già ringraziati tantissimo, ma poi hanno pensato che i soldi lautamente elargiti avrebbero sostituito efficacemente una bussola. Si sarebbe dovuto costruire il progetto basandolo sull’appartenenza dei giocatori, legandolo alla città, ai tifosi, all’orgoglio di fare parte di qualcosa di importante. Per anni abbiamo assistito a servizi televisivi in cui si celebravano le gesta di Berlusconi e di Galliani, di come siano stati dei vincenti, di come siano stati dei Re Mida moderni, ma il nome della nostra città e della nostra squadra è stato menzionato poche volte, troppe poche volte.
La “sparizione” di Galliani
Galliani è sparito quando le cose sono iniziate a precipitare ed è questo che la tifoseria gli rimprovera. Avrebbe potuto condividere in pubblico la sua sofferenza, la sua empatia e invece la tifoseria non ha avuto mai un sostegno e il nostro concittadino si è allontanato dalla sua gente rifugiandosi come un vassallo nel castello del nobile, abbandonando il popolo a se stesso, che comunque ha continuato a tifare e sostenere la squadra e la contestazione finale pregna di ironia è un premio che questa società non meritava. Preferiamo evitare di parlare dello scempio che ha fatto la società ma è proprio dopo questo scempio che Galliani si sarebbe dovuto avvicinare di più ai tifosi. Questo lo ha fatto Nesta, criticando neanche velatamente ciò che è successo. Denunciando apertamente che quasi tutti i giocatori sono di passaggio, non conoscono il futuro, insomma, sono una ciurma allo sbando che non si ammutina solo perché non si sa chi cavolo comanda! Dobbiamo parlare di Bianchessi? Nooo, ve lo risparmiamo dai. Probabilmente non ha convinto neanche il tifoso più ottusamente ottimista. Ora siamo qui, ad aspettare qualche segnale positivo, cercando di ignorare quelli negativi, ed è difficile dato che ci sono solo questi ultimi, ma ci proviamo. Non abbandonatelo il Monza, non date ragione ai troppi tifosi delle altre squadre che ci dicono che il nostro posto è in serie C…
Francesco Aloise
(Foto per gentile concessione del Monza Club Alta Brianza)