Enzo Radaelli, presidente del Monza nello storico spareggio di Bergamo (3a p.)

Nella stagione 1966-1967, in serie C, il Monza chiuse il torneo al primo posto con 50 punti, a pari merito con il Como, grazie anche all’ottimo lavoro di Gigi Radice di Cesano Maderno, passato allenatore dopo una splendida carriera da difensore e coadiuvato, per l’occasione, da un ‘vice’ di grande esperienza, Tony Busini. Per stabilire la squadra da promuovere in Serie B si rese necessario quindi uno spareggio, programmato a Bergamo per il 4 giugno 1967.

 

Il “piattone” di Maggioni nello spareggio contro il Como

 

Il Monza, alla fine, ebbe la meglio, vincendo 1-0, con un gol passato alla storia per le modalità di realizzazione (con un ‘piattone’, come da leggendaria definizione del giornalista di casa Giancarlo Besana). L’importante segnatura arrivò al 31’ del primo tempo: corner di Vivarelli, tiro di Prato in mischia nell’area avversaria, con palla respinta corta dal portiere Carmignani e replica vincente di Maggioni a due passi dalla porta, con il piede aperto, appunto ‘piatto’. Intendiamoci, nulla di trascendentale, non certo un gesto atletico da passare agli annali del gioco del calcio. Semplicemente una ribattuta in rete, da distanza ravvicinata che, al giorno d’oggi, verrebbe volgarmente definita con la dizione anglosassone ‘tap in’. Ma l’importanza di quel gol fu enorme, vuoi perché determinante per la vittoria nello spareggio per passare tra i ‘cadetti’, vuoi per il fatto d’averla ottenuta proprio contro il Como, avversario sempre ‘odiato’ dagli sportivi brianzoli per questioni di rivalità non solo nel mondo dello sport. I ventitremila spettatori presenti allo stadio comunale ‘Mario Brumana’ (ora ‘Gewiss Stadium’) esplosero, chi di gioia e chi di rabbia, mentre l’arbitro Gonella indicava il centro del campo e tutti gli uomini di Gigi Radice accorrevano per abbracciare il loro improvvisato goleador. Fromboliere di questa stagione fu l’allora ventenne Claudio Sala, una mezzala con grande tecnica e con il vizietto del gol (13 le reti messe a segno nel corso dell’annata, 4 in più del mediano Giuseppe Ferrero, altro giocatore biancorosso molto prolifico). Non mancò di farsi notare, in questa speciale categoria, anche Virginio Canzi, autore di 8 marcature in 19 partite giocate. La formazione brianzola chiuse il torneo con il miglior attacco (56 reti realizzate) e la meno perforata difesa (solo 18 gol subiti). Così dopo un solo anno di purgatorio il Monza tornò in Serie B. Per il nuovo campionato nella serie cadetta, Enzo Radaelli confermò Gigi Radice sulla panchina e acquistò il centravanti cesanese Aldo Strada, giocatore molto conosciuto e con ottime credenziali. I rapporti tra il presidente e il tecnico soprannominato ‘Sergente dagli occhi di ghiaccio’, nonostante gli ottimi risultati conseguiti dalla squadra biancorossa sul campo, non furono mai idilliaci. Tante le discussioni animate e diversi gli screzi tra i due, notoriamente dotati di caratteri forti e battaglieri. Così, il 23 febbraio 1968, dopo 25 giornate di campionato e con una dignitosissima posizione di centro classifica di Sala e compagni, il trainer di Cesano Maderno fu sorprendentemente esonerato, dopo aver difeso la sua squadra, multata dalla società per scarso impegno messo in campo nell’ultima partita disputata cinque giorni prima contro il Modena al ‘Sada’ (risultato finale 1-1). Curiose e inusuali le motivazioni sorte in merito, con Radice accusato d’aver disertato, a insaputa di Radaelli, un allenamento pomeridiano dei suoi ragazzi, per partecipare, senza alcuna autorizzazione, a un matrimonio a cui teneva molto. A nulla servirono poi i tentativi di chiarimento su quanto avvenuto. L’ex difensore rossonero, che in precedenza era stato protagonista di un altro atto alquanto irriverente, non recandosi in ospedale a far visita al presidente (vittima di un incidente e ricoverato con una gamba ingessata), fu quindi costretto a fare le valigie e a lasciare il posto in panchina a Bruno Dazzi. Quest’ultimo, richiamato dopo l’esperienza nell’annata 1965-1966, esordì il 3 marzo in terra piemontese per Novara-Monza, partita terminata con il risultato di 1-1. Il cammino del Monza fu positivo e regolare per tutta la stagione, con 21 punti conquistati sia nel girone d’andata che nel ritorno. Il bottino non bastò per entrare nella lotta promozione, ma garantì al Monza una posizione di classifica più che tranquilla, e apprezzata dai tifosi. L’attacco biancorosso, con 49 reti messe a segno, risultò il secondo tra quelli più prolifici di Serie B, dietro solo alla prima linea del Bari. Troppi, invece, i gol subiti, ben 45, che non permisero alla squadra di fare il salto di qualità per l’inserimento ai vertici. In Coppa Italia il Monza superò nella fase iniziale del primo turno il Novara, ma poi venne eliminato dal Livorno nella successiva qualificazione. Nella stagione 1968-1969, l’ultima di Enzo Radaelli alla presidenza, inizialmente fu confermato in panchina Bruno Dazzi, ma dopo quattro giornate senza vittorie quest’ultimo venne esonerato, per far posto all’allenatore svedese Nils Liedholm.

 

La salvezza conquistata da Nils Liedholm fu considerata un exploit

 

Orfano del ‘gioiellino’ Claudio Sala, ceduto al Napoli, il nuovo tecnico diede fiducia al promettente giovane Marco Achilli, proveniente a novembre dall’Inter e l’attaccante ricambiò tanta stima con 8 reti in 22 partite disputate, risultando il miglior realizzatore stagionale della formazione brianzola. Il torneo non fu dei più semplici per il Monza, per l’elevata competitività degli avversari e per un girone d’andata disputato sotto tono e lo spettro della retrocessione a un passo. Fortunatamente le cose andarono meglio nel girone di ritorno, grazie a un cammino affrontato con maggior convinzione e, alla fine, con il riscontro numerico di cinque punti in più rispetto ai 15 della prima parte. Fu, questo, il campionato del ritorno in serie A della Lazio, insieme al Brescia e al Bari (determinante per i ‘galletti’, fu il pareggio a reti bianche strappato a Monza all’ultimo turno, contro i già salvi uomini di Liedholm).

 

(Fine terza parte)

 

Enzo Mauri

 

Nella foto Caprotti: la rete siglata da Maggioni nello spareggio del ’67.