Aurelio Cazzaniga, il “Cardinale Richelieu” del Monza, ultimo pres. a lasciarci (1a p.)
Della trentina di veri presidenti che hanno condotto il Monza dal 1912, anno di fondazione, a oggi, alcuni erano validi costruttori edili lombardi, con alle spalle importanti imprese e realizzazioni altisonanti.
Il ricordo di cinque presidenti biancorossi, tutti costruttori edili
In questo contesto, ricordiamo cinque grandi personaggi: Enzo Radaelli, Vitaliano Sala, Valentino Giambelli, Giambattista Begnini e Aurelio Cazzaniga. Il primo, mancato a metà giugno 2023, all’età di 95 anni, stroncato da una pesante malattia che aveva richiesto un lungo ricovero, fu presidente dell’AC Monza dal 1965 al 1969. Tra le tante costruzioni realizzate, oltre alle decine di imponenti palazzi in centro città, meritano particolare menzione il Circolo monzese dei Geometri, avventura imprenditoriale messa a segno con il fratello Romano e la ‘Casa del Volontariato’ di Monza, sorta in accordo e con il supporto del Comune e divenuta Associazione di Promozione Sociale a partire dal 2007, con un centinaio di società ed enti aderenti. Lo Studio Tecnico Radaelli di Corso Milano, a Monza, gruppo molto quotato nell’edilizia residenziale e commerciale, nonché nei servizi di amministrazione immobiliare, è ora gestito dai figli Daniela e Alberto e dai nipoti Roberto, apprezzato giornalista locale, e Marco.
Il prestigioso ingaggio di Nils Liedholm in panchina
Nella stagione calcistica 1968-1969, sotto la presidenza di Enzo Radaelli, l’AC Monza ebbe l’onore di far sedere in panchina il grande Nils Liedholm, che, prima di vincere lo scudetto con il Milan e la Roma riuscì a conquistare una problematica salvezza ed evitare la retrocessione in Serie C della squadra biancorossa. Vitaliano Sala, presidente della principale società calcistica monzese nel torneo 1971-1972, successe ad Aurelio Cazzaniga, attivo per un triennio, dal 1969 al 1971, per, poi, lasciare il posto all’ex giocatore dell’Associazione Calcio Villasanta e affermato industriale Giovanni Cappelletti, subentrato ai vertici del sodalizio di via Manzoni, dal 1972 al 1980. Primo presidente dell’U.S.S.M.B. (Unione Società Sportive Monza Brianza), Sala fu, pure, Numero Uno dell’Hockey Club Monza nelle stagioni 1978-1979 e 1979-1980 e, nell’anno di nascita, del Roller Monza. La sua impresa era sorta nel maggio del 1971 per occuparsi di compravendita, permuta, amministrazione e costruzione di beni immobili di ogni tipologia, nonché dell’ esecuzione di lavori edili in genere in proprio e per conto terzi.
La lunghissima presidenza di Valentino Giambelli
Valentino Giambelli, nato ad Agrate Brianza nel 1928, ex operaio della Magneti Marelli ed ex calciatore della Pro Sesto, della Olginatese, della Pro Lissone, dell’AC Monza (dal 1949 al 1952 disputò 37 partite di campionato, segnando 7 gol e conquistando una promozione in Serie B) e della Gallaratese, dove chiuse, nel 1954, a solo 27 anni, la sua carriera da valido e tenace centrocampista, figura come il presidente più longevo della storia del Calcio Monza, in carica per ben 19 anni, dal 1980 al 1999. Avendo conseguito, nel 1951, con intensi studi alle scuole serali, il diploma di geometra, il giovane Valentino decise a un certo punto di abbandonare il calcio giocato per buttarsi nel campo dell’edilizia. Creata una società per azioni e una moderna sede in località Cascina Morosina di Agrate Brianza, arrivarono, a cavallo tra la fine del secolo scorso e gli anni Duemila, con il coinvolgimento dei figli Michele, Elio e Paola, anche le grandi realizzazioni, prima, fra tutte, il complesso Torri Bianche di Vimercate. Il fiore all’occhiello del gruppo di costruzione immobiliare Giambelli S.p.A. rimane però l’Hotel Palazzo Parigi, l’albergo a 5 stelle lusso più esclusivo di Milano, una spettacolare trasformazione di un edificio storico in corso di Porta Nuova, nel caratteristico e rinomato quartiere di Brera, meticolosamente disegnato e gestito con passione dalla figlia architetta di Giambelli, la signora Paola. Percorso molto simile, ma con un epilogo ben diverso, bisogna evidenziare per Giambattista Begnini, l’imprenditore bergamasco di Cologno al Serio, passato, come in un sogno, da muratore a capo di ben 18 aziende in ambiti più svariati, re del settore alberghiero e personaggio di spicco nel mondo del calcio, prima con la vicepresidenza dell’Atalanta, poi con la presidenza dell’AC Monza. La sua prima impresa vide la nascita negli anni Settanta, ma fu nel 1980 che, affiancato dal fratello Leone Giovanni, Giambattista Begnini iniziò a farsi conoscere, costruendo, prima palazzine, poi condomini, fino a realizzare, nel Milanese, complessi da 260 appartamenti. Trasformava cascine in ristoranti, rifondava quartieri interi, quali l’ex Magrini a Bergamo e ristrutturava palazzi in continuazione per poi rivenderli modernizzati e a cifre importanti. Si buttò, pure, nel campo dei serramenti e nel ramo alberghiero, facendo sorgere, tra le tante proposte, i Jolly Hotel di Portofino e di Fiesole. Così, fino al 2008, quando iniziò la grande crisi nelle costruzioni e Begnini dovette arrendersi, bloccando tutto. In questo periodo, finì anche a processo con l’accusa di aver corrotto, con una tangente di 50.000 euro, l’allora sindaco di Cassano per ottenere il permesso di costruire il Park Hotel. Per questo motivo venne condannato in primo grado a 2 anni e 2 mesi.
Aurelio Cazzaniga, presidente dell’ AC. Monza a soli 32 anni
Aurelio Cazzaniga, mancato a Monza, a 88 anni, il 17 giugno scorso, fu vicepresidente del Monza Calcio dal 1966, per, poi, nel 1969, solo trentaduenne, passare presidente, ruolo ricoperto fino al 1972. Successivamente rimase nel gruppo dirigenziale biancorosso come consigliere. Punto di riferimento ai vertici della società edile Farina & C. (fu proprio lo stesso Cazzaniga a voler mantenere questa denominazione per l’azienda, nel momento della scomparsa del fondatore, avvenuta più di quarant’anni fa), ha lavorato fino al 2010, sempre con la stessa professionalità e passione di un tempo. Per l’AC Monza, nonostante i pochi anni di presidenza, fu un vero e proprio faro, capace di illuminare i tanti Consigli di amministrazione, con la sua non comune intelligenza, la perfetta conoscenza della materia, il suo savoir faire, la sua immensa diplomazia e la strategia giusta al momento giusto. Per queste spiccanti caratteristiche ben presto, nell’ambiente calcistico brianzolo, fu denominato il‘Cardinale Richelieu dell’AC Monza’.
(Fine prima parte)
Enzo Mauri
Nella foto: Aurelio Cazzaniga con Nils Liedholm nel 1968.