Paolo Bianco, lavoro oscuro ma prezioso
Facciamo il verso a quella galeotta maglia di Francesco Totti e diciamolo in coro: “Monza 6 unico!”. Sei vittorie consecutive, e non poniamo limiti alla provvidenza del pallone: c’è tanto di cui essere soddisfatti e tanto da dire, su questi successi dei biancorossi, che stanno vivendo la pausa per le nazionali in vetta alla classifica di Serie B. Il lavoro di Paolo Bianco si vede, eccome: 26 punti in 12 partite, la miglior difesa del campionato, un attacco ancora non sufficientemente prolifico ma che sembra prendere via via più dimestichezza con il gol. Il ritorno di Alvarez dopo la sosta (così si diceva, speriamo in conferme a breve) dovrebbe contribuire ad alzare il coefficiente realizzativo della squadra, ma la sua assenza è fortunatamente pesata meno del temuto grazie a prestazioni sempre più convincenti dei compagni di reparto. Dany Mota sta segnando con discreta regolarità, Keità unisce giocate capaci di impegnare le difese avversarie (che non possono permettersi di lasciarlo libero) a reti decisive.
Il ritorno del “Flaco”
La notizia più bella è però il “ritorno” del “Flaco” Colpani: la serpentina di Pescara, più bella marcatura della giornata in cadetteria, è solo il giusto epilogo di una crescita costante dell’ex pupillo di Silvio Berlusconi. Partita dopo partita, le prestazioni sono risultate sempre più convincenti e si capiva che presto o tardi sarebbe arrivato anche il gol. Così è stato, e così sarà verosimilmente per un altro gioiello da rilucidare: soprattutto nelle ultime entrate, in tanti abbiamo osservato un ritorno alla concretezza e una voglia di fare bene che a lungo erano mancati in Gianluca Caprari. È solo questione di tempo anche per il fantasista romano, magari già nella sfida in casa contro il Cesena potrebbe essere il suo turno di finire sul tabellino. Per concludere, c’è la soddisfazione di aver detto per primi – nello scetticismo e forse anche nell’ironia dei più – che questo Monza aveva le carte in regola per replicare l’epopea del “Borussia” di Alfredo Magni. Ebbene: le statistiche certificano che i bagaj non erano così vincenti dalla stagione 1976-’77, proprio una di quel periodo d’oro. L’auspicio è però di riuscire a fare ancora meglio di allora, perché quel bellissimo Calcio Monza, ahimè, non riuscì mai a centrare l’agognata promozione. Noi, quest’anno, abbiamo il dovere di provarci fino all’ultimo minuto: la vetta a novembre è bella, ma l’obiettivo è restarci.
Alan Patarga