Angelo Colombo: partì da Monza la “Littorina della Brianza” (2a p.)

Angelo Colombo esordì nel Milan nella stagione 1987/1988 in Coppa Italia contro il Bari, ma per essere schierato da titolare in campionato dovette aspettare la terza giornata, a Cesena, chiamato da Sacchi per sostituire Bortolazzi. Alla nona giornata del torneo, contro l’Avellino, sua vecchia squadra, ‘La littorina della Brianza’ realizzò il gol necessario per sbloccare la partita che poi finì con la vittoria dei rossoneri per 3-0. Si ripeté quindi al sedicesimo turno, mettendo a segno la rete decisiva per battere il Pisa. Tra le due gare, il 3 gennaio 1988, al tredicesimo turno, a San Siro contro il Napoli di Maradona, era arrivato, con il piede destro, il gol più bello e importante con la maglia rossonera, quello del momentaneo pareggio dei padroni di casa (gli ospiti erano andati in vantaggio nei primi minuti di gioco grazie a una prodezza di Careca, servito magistralmente dal mitico Diego), che, proprio da quel suo significativo exploit, trovarono gli stimoli per una strepitosa rimonta, fissando il risultato sul 4-1. Gli uomini di Sacchi, da quel giorno, iniziarono una strepitosa cavalcata ai vertici della classifica fino a vincere lo scudetto. Nell’annata seguente, caratterizzata dall’approdo a Milanello del fortissimo centrocampista olandese Rijkaard, ebbe quindi inizio l’epopea europea del Milan.

 

Colonna portante del Milan, sempre presente in Coppa dei Campioni, compresa la vittoriosa finale di Barcellona

 

L’irriducibile centrocampista di Mezzago, sempre più coinvolto attivamente nel progetto rossonero, divenne inequivocabilmente una delle colonne portanti della squadra di Berlusconi. Il buon Angelo giocò 30 delle 34 partite di campionato in programma, mettendo a segno tre reti e scese in campo in tutti i nove incontri di Coppa dei Campioni, compresa la finale di Barcellona contro lo Steaua, che decretò il terzo successo milanista nella prestigiosa manifestazione e il primo per l’alfiere brianzolo. Ma la corsa al successo di Colombo non si fermò lì. La stagione successiva (1989/90) fu infatti, quella della replica in Coppa dei Campioni, con la sua presenza in tutte le gare, incluso l’ultimo atto di Vienna contro il Benfica, che significò però per lui e con il grande dispiacere dei supporter rossoneri, l’ultima sua passerella in campo con la maglia a strisce della società di via Turati. Era il 23 maggio 1990 e, con la prestigiosa coppa tra le mani e le lacrime agli occhi, Angelo Colombo, in cerca di nuove avventure, salutò per sempre, da calciatore, il Milan, con il quale aveva conquistato anche la Supercoppa Italiana, la Supercoppa UEFA e la Coppa Intercontinentale. Nell’estate del 1990, a 29 anni, Campione d’Europa e umile portabandiera della squadra, ‘La littorina della Brianza’ lasciò quindi la Lombardia per approdare in Puglia, a Bari, agli ordini di mister Salvemini, per sostituire Angelo Carbone, passato, ironia della sorte, proprio alla corte di Berlusconi e Galliani. Qui disputò, in due anni, 26 incontri di campionato, realizzando due centri, prima di passare nella stagione 1994/1995 al pressoché sconosciuto team Marconi Stallions, in Australia, per chiudere a 34 anni, con 17 gettoni di presenza e due reti, la sua carriera da calciatore, arricchita anche nel 1988 da sette chiamate dell’ Italia Olimpica. Una volta ritiratosi dal calcio giocato Colombo divenne, nel 2004 e per 5 anni, coordinatore del settore giovanile del Milan, per poi esserne promosso responsabile per un ulteriore quadriennio. Lasciata infine la società rossonera, per la quale aveva dedicato tanti anni della sua vita, l’ex giocatore mezzaghese firmò, il 26 gennaio 2009, un contratto per allenare il Montebelluna, in Serie D, subentrando a Gianfranco Borgato e salvando la squadra veneta ai play-out contro il Somma. Sempre alla ricerca di nuovi stimoli, nel maggio del 2010 subentrò alla guida del Carpenedolo, perdendo però i play-out della Lega Pro Seconda Divisione contro la Villacidrese e finendo retrocesso nei dilettanti. Le cose per lui non andarono meglio la stagione seguente, con un’altra sconfitta ai play-out, questa volta nella Serie D contro il Ponsacco (la nuova retrocessione, in Eccellenza, fu però evitata grazie a un ripescaggio).

 

Da responsabile nel settore dell’attività di base biancorossa a direttore del progetto “Insieme al Monza”

 

Questi ultimi brutti risultati convinsero i vertici della società lombarda, con la loro squadra che, a fine ottobre, occupava la penultima posizione in classifica nel girone B di Serie D, a procedere, il 30 ottobre 2011, con l’esonero di Colombo, chiamato a distanza di poco tempo dal Monza per ricoprire la carica di responsabile nel settore dell’attività di base. Dopo una ventina d’anni al servizio della società biancorossa (dall’era Giambelli, al breve regno della famiglia Begnini, dalla presidenza del ‘salvatore’ Nicola Colombo al clamoroso avvento della Fininvest) il 1° luglio 2023 gli fu tolto questo incarico per la nomina, pur restando nel settore giovanile biancorosso, a direttore responsabile della formazione e didattica nell’ambito del progetto denominato ‘Insieme al Monza’, dedicato alle società affiliate all’AC Monza. Così, a fine ottobre dello stesso anno, Colombo, accompagnato dal direttore sportivo dell’Academy Crotone Francesco Garruba, approdò presso il Centro sportivo di via Martin Luther King della città calabrese capoluogo di provincia, per avviare una serie di iniziative e di incontri formativi sui campi di gioco. L’ultimo ‘flash’ sul lavoro in corso del poliedrico Angelo (grande appassionato, oltre che di pallone, di aerei, con un amore particolare per gli ultraleggeri, i veicoli appartenenti al volo di diporto e sportivo) porta la data dell’8 agosto 2024 e ci informa di una sua ripartenza con l’attività di base presso la Pergolettese. Per la serie ‘La littorina della Brianza’ non si ferma mai!

 

(Fine seconda e ultima parte)

 

Enzo Mauri

 

Nella foto: Angelo Colombo (a destra) insieme a Giovanni Lorini nella stagione 1983/84 a Monza.