Armstrong, il presidente che girava in Ferrari (a noleggio) – 4a p.

Nei playout contro il Pordenone, dimostrando già allora grandi capacità tecniche e notevole forza caratteriale, Matteo Pessina, in occasione di un penalty decretato dall’arbitro a favore della compagine biancorossa, benché non fosse il rigorista prescelto, decise, con notevole personalità, di andare lui a calciare il pallone dal dischetto e, con freddezza non comune, fece gol.

 

Tre reti nei play out, contro il Pordenone, lanciarono il 17enne Matteo Pessina

 

In quest’ultimo decisivo atto del campionato, il giovane centrocampista monzese segnò, nel doppio incontro, altre due reti su azione, risultando determinante per la salvezza sul campo della sua squadra. A poche settimane dal fallimento del club, surclassando il Pordenone, Fulvio Pea riuscì, così, nell’impresa di salvare la compagine biancorossa. La vittoria per 6-3 rimase, in particolare, nella memoria dei tifosi come un momento epico di esaltazione, ma anche di vana speranza. Infatti, nonostante l’exploit sportivo, il Monza, poi fallì. Pea, in quel periodo, era assurto a simbolo della lotta per la sopravvivenza. La sua dedizione e la sua capacità di affrontare le difficoltà (a un certo punto, nel tentativo di contribuire significativamente al ripristino della situazione, con un generoso e signorile gesto, rinunciò, persino, a gran parte degli stipendi arretrati non ancora liquidatigli) lo resero un punto di riferimento per la squadra. La situazione, in quei dannati mesi estivi del 2015, era a dir poco tragica in casa biancorossa, con il cibo che spesso mancava. A sfamare i giocatori ci pensavano, saltuariamente, il proprietario di una pizzeria locale, offrendo ‘Margherite’, focacce e qualche piatto pronto acquistando e preparando direttamente, a volte perfino con l’aiuto dello stesso Pea, pasta e carne da servire ai tavoli del Monzello. In occasione della trasferta a Pordenone gli ultras biancorossi, addirittura, si autotassarono per pagare alla squadra viaggio, vitto e alloggio. La conquista della salvezza, in simili situazioni, apparve a tutti come un miracolo ma non bastò, in quanto, come una beffa, a distanza di pochi giorni, sopraggiunse il tanto temuto fallimento. Il caldo mese di luglio 2015 fu fatale al Calcio Monza Brianza 2012, che venne decretato fallito dal Tribunale cittadino, con l’estromissione dal campionato di competenza, la Lega Pro, da parte della FIGC. Solo grazie al determinante intervento di Nicola Colombo, figlio dell’ex presidente del Milan Felice, il 22 luglio 2015 nacque la nuova Società Sportiva Dilettantistica Monza 1912, affiliata a fine mese alla FIGC e iscritta al campionato nazionale di Serie D per la stagione 2015-2016.

 

Fulvio Pea, pupillo di Josè Mourinho, rescisse il contratto con Il Monza dopo il fallimento

 

Fulvio Pea, fautore del modulo 3-5-2, in passato, prima di approdare in Brianza era stato trainer delle ‘giovanili’ della Sampdoria e dell’Inter (voluto da José Mourinho, con la formazione nerazzurra Primavera, nel 2010, si aggiudicò la Champions Under 18 Challenge, battendo in finale il Bayern Monaco e nell’anno seguente il Torneo di Viareggio, sconfiggendo in finale la Fiorentina per 2-0). Fu quindi allenatore, in Serie B, a Sassuolo, Padova a Castellammare di Stabia. Dopo la drammatica avventura a Monza, conclusa il 12 giugno 2015 con la rescissione anticipata del contratto che lo legava per un altro anno alla compagine brianzola, a distanza di solo una ventina di giorni diventò il nuovo mister della Cremonese. Sollevato dall’incarico il 26 gennaio 2016, a seguito di tre pareggi consecutivi, con la squadra grigiorossa a metà classifica, Pea passò alla Pro Piacenza, dove, malauguratamente, trovò un nuovo esonero il 15 aprile 2018. L’anno seguente fu, quindi, ingaggiato come responsabile del settore giovanile prima dal Livorno e, in estate, dello Jiangsu Suning, club cinese posseduto dallo stesso proprietario dell’Inter. Dopo lo smantellamento di quest’ultima società, Pea venne ufficializzato come nuovo allenatore del Nanjing Chengshi, formazione sempre della Cina, ma di secondo livello. Nella Repubblica Popolare di Taiwan, il trainer di Casalpusterlengo affrontò, come del resto capitato a Monza, campionati sofferti, in situazioni di estremo disagio e poche risorse, sempre destreggiandosi al meglio, con molti sacrifici, meritandosi la stima e la riconoscenza dei tifosi locali. Il 16 giugno 2022, l’ex allenatore biancorosso firmò poi per i bulgari dell’ Hebăr Pazardžik, neopromossi nella prima categoria della nazione balcanica. A distanza di sette anni dalla sua partenza dalla città di Teodolinda e di dieci da quegli indimenticabili playout vinti contro il Pordenone, Fulvio Pea nello scorso mese di maggio è tornato nel suo vecchio stadio per assistere alla partita Monza- Atalanta. Il mister dei miracoli, attualmente ottimo collaboratore per la Federazione calcistica albanese, non ha potuto brindare alla salvezza dei biancorossi sul campo, come avvenuto nell’estate 2015, ma si è mostrato molto fiducioso di un pronto riscatto della compagine amministrata allora da Adriano Galliani, per riassaporare al più presto il gusto della Serie A. I tifosi della Curva Pieri, bravi nel riservargli un’accoglienza festosa degna di un eroe, non hanno potuto che applaudire alle sue incoraggianti parole.

 

(Fine quarta parte)

 

Enzo Mauri