
Caro Izzo, resta a Monza e scrivi la storia
Caro Armando, andiamo dritti al punto, come sai fare tu in campo: Monza ha ancora bisogno di te. Sui giornali abbiamo letto che il tuo rinnovo è ancora in bilico, che il tuo profilo piace ad altre squadre anche di Serie A. Tutto legittimo, ci mancherebbe: c’è però nel tuo caso particolare qualcosa che va oltre il dato strettamente tecnico e il consueto tira e molla che spesso vede società di calcio, agenti e giocatori confrontarsi per settimane o mesi per decidere se proseguire il cammino insieme e a quali condizioni. Te ne sarai accorto sabato scorso allo stadio e ben prima del tuo gol che ha portato i tre punti. Tra tutti i nomi in campo e in panchina, i tifosi ripetevano sempre e soltanto il tuo. Iz-zo! Iz-zo! Iz-zo! Un coro spontaneo, condiviso da tutti i settori, cresciuto dagli spalti non soltanto per acclamare un bravo giocatore, ma soprattutto per ribadire un legame d’affetto tra un uomo e il popolo biancorosso.
Il carattere e la passione
Questione di carattere e di passione: in questi anni a tratti belli e infine complicati tu ci sei sempre stato. Come si dice in questi casi: hai sempre onorato la maglia. I tifosi lo sanno e sentono che più di tutto, per tentare un’immediata risalita nella massima serie, serve un leader che infonda carattere e convinzione alla squadra, che ricordi ai veterani che resteranno che c’è stato un momento (ormai qualche stagione fa) in cui furono capaci di stupire avversari e spettatori, divertendosi e proponendo un bel calcio, e che indichi al tempo stesso ai più giovani il cammino da percorrere per affrontare le insidie della cadetteria. Con il Mantova, in campo, si è intravista una buona squadra, con già qualche individualità capace di calamitare gioco ed entusiasmo. Il mercato volge al termine e non sappiamo di preciso quale sarà, al momento del gong, la rosa a disposizione di mister Bianco. Ma una cosa è certa: perché il cantiere Monza si trasformi in un edificio solido è indispensabile che non venga meno la sua colonna portante. Vedi, un calciatore nel corso della sua carriera può diventare tante cose: per essere un campione basta la tecnica, per essere un idolo è sufficiente il carisma, per essere una bandiera però serve il cuore. E tu, caro Armando da Scampia, ne hai da vendere. Resta con noi e scrivi la storia.
Alan Patarga