Cazzaniga, il “Cardinale Richelieu della Brianza”, ultimo presidente a lasciarci (4a p.)
Aurelio Cazzaniga, tessitore di tante importanti iniziative in città, fu anche l’artefice della partenza di Tele Radio Monza Brianza, la pionieristica emittente televisiva creata negli Anni Settanta dai suoi amici Gianandrea Caravatti e Gianni Ardigò, due imprenditori immobiliari molto noti, vicini all’ex presidente dell’AC Monza anche per questioni di lavoro. A lui, in qualche modo, si deve pure il varo e il grande successo della trasmissione settimanale ‘Lunedì sport’, un appuntamento imperdibile per i tifosi biancorossi e per gli sportivi di ogni disciplina, motori, hockey su pista e basket in primis. Il programma andò in onda per circa cinque anni, con sempre crescenti consensi, sino alla spiacevole chiusura della televisione monzese per problemi finanziari.
Giancarlo Besana raccontò amabilmente l’avventura a TRMB, la televisione caldeggiata da Cazzaniga
A proposito di questa magica impresa mediatica, ci piace riportare qui il racconto dell’epoca dell’indimenticabile collega Giancarlo Besana, collaboratore di diverse testate ma, a quei tempi, soprattutto conduttore della felice trasmissione, unitamente all’altrettanto compianto giornalista di casa Angelo Corbetta, allora corrispondente da Monza de La Gazzetta dello Sport. “La mia avventura a TRMB – spiegava il ‘Gianca’ – ebbe inizio nel 1975 con una telefonata di Aurelio Cazzaniga, in quel momento vice presidente del Monza, il quale mi domandò se me la sentivo di lavorare per una televisione che aveva appena cominciato a trasmettere, pur con un segnale molto debole e una legislazione pressoché inesistente in materia di emittenza privata. A quel tempo collaboravo con l’Eco di Monza. Presi una decisione dettata dall’istinto e accettai di buon grado la proposta di Cazzaniga. Gli inizi furono davvero difficili ma assai stimolanti: facevo di tutto, dalla lettura dei notiziari alla conduzione dei quiz a premi oltre ai servizi esterni, in compagnia del fido operatore Lele Crippa. Lavoravamo con pochissimi mezzi a disposizione, rilevati da un fallimento: un paio di telecamere, pochi microfoni, qualche cavalletto. I titolari dell’emittente erano Gianandrea Caravatti e Gianni Ardigò, due imprenditori immobiliari molto conosciuti in città. Con loro c’era il bergamasco Pino Oldoni, una sorta di ‘braccio operativo’. Ben presto coinvolsi nel progetto l’amico e collega Angelo Corbetta, che oltre a collaborare con la Gazzetta era uno stimato funzionario dell’ufficio tecnico al Comune di Monza. Accettò senza indugi, anche se non aveva alcuna esperienza in campo televisivo. Ogni puntata della trasmissione nasceva il lunedì, quando chiamavo Corbetta in Comune e insieme stabilivamo il da farsi. Angelo arrivava negli studi di via Rosmini verso le 18,30, un paio d’ore prima che iniziasse il programma e metteva giù la scaletta, mentre io montavo i servizi. Gli studi erano situati al sesto piano di una moderna palazzina a uso abitativo: l’inquilino del piano di sotto era sempre imbufalito per il rumore e spesso batteva sul soffitto con il manico della scopa, oltre a fare direttamente frequenti irruzioni nei locali per protestare con vigore. E dire che era grande amico di Caravatti, il quale gli aveva venduto l’appartamento. Avevamo sempre tre ospiti in studio: un tesserato del Monza e poi gente dell’hockey, della pallacanestro e dell’automobilismo. Il segnale, dopo qualche mese, era stato sensibilmente potenziato e chiunque in Brianza, ma anche a Milano e nelle zone limitrofe, poteva vedere le nostre trasmissioni, anche se spesso un addetto dell’Ecopost ci ammoniva per il fatto che le nostre frequenze disturbavano quelle dell’aeroporto di Linate. Corbetta era bravissimo, con la sua competenza e il suo garbo, ma non riusciva mai ad adattarsi ai tempi televisivi, per cui ogni volta si sforava di brutto! Il buon Doro Lucchesini, che era il factotum dell’emittente, gli faceva dei gesti disperati con le mani dicendo di tagliare, aveva perfino disegnato una grande forbice su un foglio che poi agitava ripetutamente davanti a lui. Angelo, da buon permaloso qual era, s’innervosiva parecchio, per poi ricomporsi velocemente.”. Un racconto, questo, che ci fa indubbiamente rivivere, nell’era dei social imperanti e della tecnologia esasperata, un’epoca memorabile, vissuta con pochi mezzi, ma con tanta passione e cuore da parte di tutti.
La grande amicizia con Adriano Galliani, Giancarlo Besana e i Corbetta, padre e figlio
Aurelio Cazzaniga era molto amico sia di Giancarlo Besana, (grazie a lui il ‘Gianca’ fece pure una brillante carriera da giornalista televisivo, arrivando a lavorare per Telelombardia e Italia 1), che di Angelo Corbetta, che coinvolgeva sempre in amabili conversazioni, condite dalla sua insuperabile ironia e dalla positiva proiezione verso il futuro. Alla prematura scomparsa, nel 1985 per un male incurabile, dell’ex corrispondente della ‘rosea’, nonché responsabile del settore Edilizia Pubblica del Comune di Monza (per un certo periodo, suo collaboratore fu un certo geometra Adriano Galliani, il ‘Cardinale Richelieu dell’AC Monza’ trasferì la sua amicizia e il suo affetto al figlio Paolo, giovane giornalista, serio e competente erede di papà Angelo nel lavoro per La Gazzetta dello Sport oltre che, a tempo pieno, professionista dell’amministrazione alla Colmar di Mario Colombo, nota azienda cittadina di abbigliamento sportivo. Alla festa per i suoi 85 anni, nel febbraio 2022, poco più di tre anni prima della scomparsa, Cazzaniga lo volle presente, insieme ad Adriano Galliani, fautore dell’incontro, Alfredo Magni e tanti ex giocatori della mitica squadra brianzola. La storica foto, scattata a ricordo della serata dal fotografo veterano Ambrogio Caprotti (mancato agli inizi di giugno di quest’anno, un paio di settimane prima dell’ex presidente), lo ritrae in piedi, alla sinistra del festeggiato, già piuttosto provato dai malanni dell’età, insieme all’ex direttore sportivo Filippo Antonelli Agomeri e all’ex amministratore delegato biancorosso.
(Fine quarta e ultima parte)
Enzo Mauri
Nella foto del 1969: Aurelio Cazzaniga (a destra) con Gigi Radice e Angelo Scotti