Enzo Radaelli, presidente del Monza nello storico spareggio di Bergamo (1a p.)

Enzo Radaelli, presidente dell’AC Monza dal 1965 al 1969 (da non confondere, essendoci una vocale diversa  nel cognome, con Enzo Redaelli, team manager biancorosso negli anni Novanta) è mancato nel giugno del 2023, all’età di 95 anni, stroncato da una pesante malattia che aveva richiesto un lungo ricovero. Oltre a essere stato per una vita imprenditore di successo, apprezzato costruttore impegnato nell’edilizia residenziale e commerciale, il poliedrico personaggio monzese, amante dello sport come dell’arte antica, era considerato anche un grande studioso.

 

A 50 anni la laurea in architettura

 

Basti pensare che, dopo aver conseguito il diploma di geometra, frequentando le scuole serali (di giorno doveva necessariamente aiutare i genitori e il fratello Romano nella gestione del bar tabaccheria monzese di famiglia), al compimento del cinquantesimo anno di età si iscrisse all’Università e, pur dedicandosi a libri e lezioni senza troppa continuità, sfruttando soprattutto i ritagli di tempo, riuscì a conseguire, a pieni voti, la laurea in architettura. Tra le tante costruzioni realizzate, oltre alle decine di imponenti palazzi in centro città, merita particolare menzione il Circolo monzese dei Geometri, avventura imprenditoriale messa a segno con il fratello Romano (pure lui geometra, ma di 8 anni più giovane e mancato 14 mesi prima di Enzo). L’architetto Radaelli era una persona molto attenta alla generosità e alla solidarietà. Fu lui a seguire personalmente i lavori per la costruzione, a Monza, della ‘Casa del Volontariato’, sorta in accordo e con il supporto del Comune e divenuta, a partire dal 2007, Associazione di Promozione Sociale con un centinaio di società ed enti aderenti.Rimasto vedovo all’età di 90 anni nel 2018, dopo tanti decenni vissuti serenamente a fianco dell’amata moglie Liliana, l’ex presidente biancorosso fece un’immensa fatica a riprendersi, per poi cedere inesorabilmente a una pesante malattia.  Al suo funerale, celebrato lunedì 12 giugno 2023 presso il Santuario della Madonna delle Grazie (chiesa che lui aveva tanto a cuore), insieme ai famigliari parteciparono vecchi tifosi del Calcio Monza e tanti amici.  Tra questi, lo stimato avvocato monzese (romano e salernitano solo per periodiche adozioni) Bruno Santamaria, titolare da decenni del conosciutissimo Studio Legale Associato Santamaria, con sedi a Monza, Milano e Bormio. Ebbene, fu proprio Enzo Radaelli, all’inizio della folgorante carriera del giovane “principe del foro”, ad affidargli, con notevole perspicacia, anticipando anche le mosse dei più esperti colleghi, il primo importante incarico di fiducia, aprendogli la strada verso un futuro radioso.

 

Amante della pittura monzese dell’Ottocento

 

Il Presidente del Calcio Monza della seconda metà degli anni Sessanta era anche un grande estimatore della pittura lombarda dell’Ottocento, con una spiccata predilezione per i quadri del celebre artista monzese Mosè Bianchi, insegnante e direttore della quotatissima Accademia Cignaroli di Verona, prima del decesso, avvenuto dopo una lunga malattia agli inizi del Novecento, nella stessa città natale. Tra i principali fondatori del Lions Club Monza Host, Enzo Radaelli era un assiduo frequentatore di aste delle più rinomate Case d’arte e, spesso, non disdegnava di entrare in gara per aggiudicarsi opere antiche da appendere poi sulle pareti di casa, insieme a molti altri pezzi da collezione. Lo Studio Tecnico Radaelli, in attività già agli inizi degli anni Cinquanta, è passato alla storia come una delle prime aziende a portare a Monza la “forma del condominio”’, nonché la possibilità di affittare le unità immobiliari realizzate, proprio nell’epoca in cui gli operatori brianzoli, nel settore edile, erano più portati alla vendita che alla locazione degli appartamenti.  L’affiatato gruppo brianzolo di Corso Milano, da sempre molto considerato nell’edilizia residenziale e commerciale, nonché nei servizi di amministrazione immobiliare e in altre varie realtà di business, vede ora, più che mai, al comando i figli Daniela e Alberto oltre ai nipoti Roberto e Marco.  Il Cavaliere della Repubblica Enzo Radaelli arrivò alla presidenza del Monza in un momento molto complicato del club, rimasto ‘orfano’ nel 1965, dopo ben dieci anni di gestione, di Claudio Sada, titolare dell’industria alimentare Simmenthal (con l’abbinamento alla celebre carne in scatola, nel 1956 la formazione biancorossa ottenne il terzo posto finale in classifica in coabitazione con il Como). Soprannominato ‘Figestim’, per il particolare attaccamento anche alla sua azienda locale di leasing, il costruttore monzese subì subito, al primo torneo affrontato dalla poltrona di comando, una dolorosa retrocessione in serie C (dopo ben 15 anni consecutivi tra i cadetti). Seppe però rifarsi dopo appena una stagione, riportando la società biancorossa in ‘cadetteria’, grazie alla vittoria per 1-0 (gol di Gigi Maggioni, con un magistrale ‘piattone’) nello storico spareggio di Bergamo del 4 giugno 1967 contro il Como.

 

(Fine prima parte)

 

Enzo Mauri 

 

Nella foto: un articolo a firma Mario Bonati sulla pagina sportiva de Il Cittadino, in cui viene ricordato Enzo Radaelli.