
Enzo Radaelli, presidente del Monza nello storico spareggio di Bergamo (5a p.)
‘’Ricordo con tanto piacere e infinita nostalgia gli anni di mio padre presidente del Monza – ci ha confidato il figlio Alberto -. Io, a quei tempi, ero un ragazzino che frequentava le scuole elementari e che iniziava ad appassionarsi al calcio.
Lo spareggio di Bergamo in concomitanza con la prima comunione del figlio Alberto
Il giorno dello spareggio di Bergamo contro il Como fu memorabile, anche perché capitato in coincidenza con la celebrazione della mia Prima Comunione. La festa, al termine dell’intensa giornata, fu doppia e irrefrenabile per me, per la mia famiglia, e per gli amici più stretti. Con il trascorrere degli anni finii per imparare a memoria l’‘undici’ biancorosso sceso in campo allo stadio orobico quel giorno, ai primi di giugno del 1967: Ciceri, Perego, Magaraggia, Ferrero, Fontana, Beltrami, Vivarelli, Maggioni, Goffi, Sala, Prato. Da allora, in un modo o nell’altro, sono sempre stato vicino alla grande squadra di casa. Ancora oggi, da monzese affezionato alla sua città e alla sua principale formazione calcistica, seguo con tanta passione le partite di campionato della compagine brianzola. A tal proposito, mi piace far presente che l’incontro di Serie A Napoli-Monza del 29 dicembre 2023, terminato con un pareggio a reti inviolate, l’ho visto sul maxi schermo del bar del Centro Sportivo Comunale di Bormio, seduto a un tavolo proprio con il giornalista Enzo Mauri e suo cognato Giorgio Garlati, mio carissimo amico con il quale mi diverto spesso a disputare accanite partite a padel.
In tre, a Bormio, davanti alla tv, a recriminare per il brutto calcio di rigore calciato da Pessina in Napoli-Monza.
Tutti e tre insieme, nella accogliente località montana lombarda, allora, recriminammo a lungo per l’esito del calcio di rigore, battuto a metà del secondo tempo da Pessina, senza troppa convinzione e parato abbastanza agevolmente, da Meret. Se il capitano, come sua abitudine dagli undici metri, avesse fatto gol, dopo i tanti errori commessi sotto la nostra porta dagli attaccanti avversari, con ogni probabilità avremmo vinto la partita al ‘Diego Armando Maradona’, facendo registrare un exploit di clamorosa rilevanza. Il pari, in tutta onestà, fu, però, il risultato più giusto per quella gara. Il calcio è da sempre una malattia di famiglia a casa Radaelli. Basti pensare che il nipote Roberto, da anni presente con me, con mia sorella Daniela, e con l’altro nipote Marco nelle varie attività di business ereditate da papà Enzo, è pure un giornalista e per parecchi anni ha recensito le partite dell’AC Monza per il bisettimanale locale Il Cittadino e per altri ‘fogli’. Non riesco adesso a mettere a fuoco con estrema precisione e a descrivere minuziosamente il carattere e la personalità di mio padre a fine anni Sessanta, avendo io, in quei tempi, smesso da poco i calzoni corti ed essendo attratto più dalle partite di pallone all’oratorio, che dalle vicende famigliari in casa. Posso però assicurare che papà Enzo era una brava persona, saldamente legato alla moglie e ai figli, con la gioia di vivere, operoso e zelante lavoratore, rispettoso del prossimo, grande appassionato di sport in genere ed esperto di calcio in particolare. A volte, lontano dalle mura domestiche, esprimeva un certo caratteraccio, ma questo era solo una nota caratteristica per poter dare al meglio le sue direttive e farsi giustamente rispettare negli uffici e sui cantieri, come nella sede del Calcio Monza, con allenatore e calciatori. Lo studio Radaelli, che abbiamo ereditato dai due fratelli Enzo e Romano, negli anni è progredito sensibilmente, arrivando ora a edificare con nuove tecnologie e materiali al passo coi tempi, come dimostrano le ultime palazzine costruite in classe energetica A. Obiettivo primario della nostra società è la ‘customer satisfaction’, improntata sul concetto che l’acquisto o l’affitto di una casa non deve costituire un problema per il cliente, bensì deve rappresentare un momento di soddisfazione da vivere con felicità e serenità. Proprio come mio padre aveva interpretato la sua avventura con il Calcio Monza, iniziata in un momento complicato della società biancorossa, orfana di Claudio Sada, a capo dei brianzoli per un decennio, nei quali aveva offerto anche la sponsorizzazione della sua Simmenthal e passata alla storia con il leggendario spareggio di Bergamo del 1967 per il ritorno in Serie B della compagine brianzola. ’’. Enzo Radaelli è stato il ventiquattresimo presidente nella storia del Calcio Monza (considerando anche i vari commissari, comitati di reggenza e le rielezioni), subentrato nel 1966 a Claudio Sada (in carica dal 1955 al 1965) e cedente la carica nel 1969 ad Aurelio Cazzaniga (numero Uno della società biancorossa dal 1969 al 1971).
(Fine quinta e ultima parte)
Enzo Mauri
Nella foto tratta dall’archivio de Il Cittadino: la festosa invasione dei tifosi monzesi alla fine dello spareggio valido per la promozione in serie B vinto dal Monza contro il Como per 1-0 sul campo neutro di Bergamo.