Keita, Bianco e… le verità nascoste

C’è qualcosa che non torna, nella vicenda legata alla mancata convocazione di Keita per la partita di Coppa Italia tra Monza e Frosinone e le successive motivazioni addotte dall’allenatore Paolo Bianco, soprattutto alla luce di quanto è stato scritto oggi dal quotidiano “La Gazzetta dello Sport”. Ma procediamo con ordine: sabato sera, quando viene diramata la lista dei convocati per Monza-Frosinone, spicca l’assenza di Keita Balde. In un successivo comunicato trasmesso ai giornalisti viene detto che si tratta di “scelta tecnica”. Alla richiesta di poter avere qualche spiegazione in più, viene risposto: “Chiedete all’allenatore domani dopo la gara”. Detto e fatto: in sala stampa Paolo Bianco ribadisce che non esiste alcun problema fisico e che, anzi, Keita è un ottimo professionista e si è sempre allenato bene. Si tratta di “scelta tecnica” condivisa dalla società, il ragazzo non fa parte del progetto. E qui scattano le prime perplessità perché, di qualunque progetto si stia parlando, appare quantomeno “anomalo” che venga escluso uno come Keita e invece, con tutto il rispetto, ne faccia parte uno come Ganvoula…

 

L’articolo della Gazzetta fa emergere ulteriori perplessità sulla vicenda

 

Discorso aperto e subito chiuso, quindi, ma sui social scatta subito la protesta della stragrande maggioranza dei tifosi biancorossi, protesta che obiettivamente appare molto plausibile; ma come, si parla di precisa volontà della nuova sociatà di conquistare la promozione nel minor tempo possibile, e un giocatore dell’esperienza e capacità come Keita viene messo da parte con motivazioni poco chiare? Stamattina ecco apparire sulla “Gazzetta” un articolo in cui si dice testualmente che “Il giocatore non è stato messo fuori rosa”, e non esiste alcuna preclusione, a fronte però di una reazione quotidiana per far emergere il suo reale valore. Se dimostrerà impegno e dedizione, Keita avrà i suoi spazi…”. Quindi le cose sono due: o Bianco non ha detto tutta la verità in conferenza stampa (e sarebbe quindi il caso di fare definitiva chiarezza), oppure c’è stato un opportuno “dietro front” dell’allenatore e dei dirigenti dopo il gran clamore che è scaturito dalle dichiarazioni del mister domenica sera a margine della gara persa con il Frosinone. Un “dietro front” rafforzato magari dalla consapevolezza che questa squadra, così com’è, non ha i numeri e gli attributi per lottare per la promozione “diretta”. E che quindi, inevitabilmente (o per meglio dire… responsabilmente), rinunciare a uno come Keita sarebbe davvero deleterio.

 

Gianni Santoro

 

(Foto Monza Gol)