Quando l’Udinese “inscatolò” i sogni del Simmenthal…

Il 1956 sembrava davvero l’anno giusto per assaporare la gioia della serie A! Il Simmenthal Monza volava alto in classifica ma, nel momento di affrontare la fase decisiva del campionato, qualcosa si inceppò: la squadra allenata da Pietro Rava (campione del mondo da calciatore con la maglia della nazionale) inanellò tre pareggi di fila prima di affrontare i due scontri diretti consecutivi, entrambi in trasferta, contro Palermo e Udinese, rispettivamente prima e seconda in classifica. Il 6 maggio 1956, in terra siciliana, l’attaccante monzese Angelo Borri illuse i suoi con un gol al 55°, ma otto minuti dopo il Palermo rimise le cose a posto per l’1-1 finale. Sette giorni dopo, allo stadio Moretti di Udine, i biancorossi scesero in campo con tre punti di svantaggio rispetto all’Udinese seconda in classifica. Un’eventuale vittoria avrebbe ridotto il divario di un solo punto e, con quattro gare ancora da disputare, tutto poteva essere ancora possibile.

 

Prova d’orgoglio a Udine, ma non fu sufficiente

 

La squadra brianzola ce la mise tutta, ma andò sotto poco prima della mezz’ora. Non bastò una prova generosa e spavalda per rimediare allo svantaggio, e a due minuti dal termine i friulani in contropiede raddoppiarono. Game over, in tutti i sensi: il finale di campionato entusiasmante (tre vittorie e un pareggio), non fu sufficiente al Simmenthal Monza per riagganciare il carro delle prime. Più che la consolazione di un brillante terzo posto, a pari punti (43) con il Como e a sole quattro lunghezze dal Palermo che, arrivato secondo, poté staccare assieme all’Udinese il biglietto per la massima serie, restò il rammarico di non aver avuto la giusta continuità proprio nel momento decisivo della stagione.

 

Gianni Santoro

 

(Nella foto: una formazione del Monza nella stagione 1955/56)