Un pari giusto (con qualche rimpianto…)
Peccato, al Monza sfugge la vittoria consecutiva numero otto su un campo sempre molto ostico sia per un terreno di gioco non certo da finale di Champions League, sia per uno stadio “catino” che fa sentire il suo vigore come pochi altri in questa categoria e sia (forse soprattutto) per la qualità delle “vespe” e l’organizzazione, la garra, che i campani mostrano regolarmente tra le mura amiche. Peccato però perché il Monza fa una partita vera, da grande squadra a mio parere, sa soffrire quando serve, sa ripartire, e sa sfruttare la panchina per far male ai suoi avversari spesso e volentieri. Il risultato in fondo però è giusto, la Juve Stabia non demerita e viene assolutamente premiata per la voglia di raggiungere un risultato positivo che sarebbe potuto sfuggire in particolare su quella bella conclusione a giro di Keita sul 1-2 che avrebbe potuto chiudere la partita e regalare la prima vera mini-fuga ai nostri che invece rimangono lì con il gruppo; poco male, il Monza è forte, la fuga ci sarà… oppure no, ma sicuramente lotterà fino alla fine per la promozione e questo è tutto ciò che conta.
Obiang in ombra, Pessina o.k.
Considerazioni sparse dopo la partita di ieri: per la prima volta male Obiang e si è sentito, spesso dato per “scontato”, ieri abbiamo visto invece quanto sia pesante il suo apporto alla mediana del Monza in questa stagione e quanto, se non gira, tutta la squadra sembri faticare un po’ di più; di contro ieri, secondo me, c’è stata una prestazione molto molto positiva di Pessina, d’ordine, di ragionamento, ma anche di grinta e recuperi decisivi. Manca sempre un po’ in fase offensiva ma probabilmente queste caratteristiche iniziano a non essere più le sue e il suo di peso, ieri davvero enorme in partita, ritorna finalmente a farsi sentire. Azzi corre tanto, tantissimo, però correre non è sempre sufficiente: davanti alla porta perde di lucidità e spesso e volentieri tutta la sua corsa è sprecata per foga e errori tecnici rilevanti che, non a caso, ogni tanto sembra facciano storcere un po’ il naso anche ai suoi compagni. Ultimo, un mio “merito”, Petagna! Petagnone! (si scherza, ovviamente). Entra, corre, segna, si sbatte, lotta come un leone e quasi si commuove alla rete del vantaggio: certo che Bianco sappia gestirlo per il meglio, sono anche certo che dovrebbe avere più spazio perché in questo campionato potrebbe ancora dire la sua alla grande.
Intanto è tornato al gol e, spero, a sorridere un po’ di più.
Lorenzo Titaro
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