Valentino Giambelli, l’immagine perfetta del presidente “Made in Brianza” (2a p.)

Il fiore all’occhiello del gruppo di costruzione immobiliare Giambelli S.p.A. rimane l’Hotel Palazzo Parigi, l’albergo a 5 stelle lusso più esclusivo di Milano, una spettacolare trasformazione di un edificio storico in corso di Porta Nuova, nel caratteristico e rinomato quartiere di Brera, meticolosamente disegnato e gestito con passione dalla figlia architetta del costruttore di Omate.

 

L’hotel Palazzo Parigi, il fiore all’occhiello dell’architetta Paola Giambelli

 

Acquistato il vecchio Palazzo Kramer, eretto nel XVI secolo e bombardato durante la Seconda guerra mondiale (per diversi anni ospitò poi la sede di un grande istituto bancario) Paola Giambelli, per fare il suo imperioso ingresso nel mondo degli hotel di lusso pensò bene, nel settembre 2013, dopo 5 anni di imponenti lavori, di tradurre, con l’esperto decoratore parigino Pierre – Yves Rochon, l’aristocratico passato di questa sontuosa dimora in un ancor più vibrante presente. Questo soprattutto combinando sapientemente legno e marmo di grande pregio, con precisi riferimenti al salotto della Villa Reale, agli interni del Teatro alla Scala e al caratteristico tetto della Galleria Vittorio Emanuele. Se il nome dell’albergo rappresenta un omaggio alla capitale della Francia e l’ubicazione il perfetto incastro nel centro di Milano, non si può non riconoscere come Palazzo Parigi, con i suoi 9 piani, un giardino secolare con statue del ‘600, le sue 65 camere, di cui 32 suite, una fantastica spa, un sorprendente bistrot e un ristorante gourmet, rifletta al meglio lo stile e l’eleganza delle due grandi città, da sempre, al vertice della moda internazionale. In occasione del ‘Celebration Tour’, tenuto al Forum di Assago il 23 e il 25 novembre 2023, anche la cantante Madonna, come altri noti colleghi in passato, volle soggiornare, con tutto il suo team, familiari ed amici compresi, proprio a Palazzo Parigi, a lei riservato in esclusiva per l’intera settimana dei due concerti. Nel novembre del 2024, poi, nell’iconica e mondana cornice di questo splendido hotel, ebbe luogo l’esclusiva serata ‘Dellorto4fun’, evento che la nota azienda brianzola di carburatori e sistemi di iniezione elettronica promuove annualmente, nel periodo dell’EICMA, l’esposizione internazionale delle due ruote. Tra gli ospiti, notati Giacomo Agostini, Flavia Pennetta, Elisabetta Gregoraci, Elenoire Casalegno e anche due calciatori dell’AC Monza, Armando Izzo e Andrea Petagna. Ricordiamo che, negli anni Ottanta Paola Giambelli, accesa tifosa dei biancorossi, dall’alto della tribuna d’onore non perdeva mai una partita. Ora, la figlia del fondatore del gruppo di costruzione immobiliare Giambelli (presente nella lista dei 100 migliori imprenditori e manager italiani, stilata nel 2021 da Forbes) figura nell’olimpo dei costruttori, avendo fatto indubbiamente tesoro dell’incisiva impronta lasciata nel cammino dal grande papà. Tornando al calcio, la stagione 1980-1981 segnò l’avvento di Valentino Giambelli alla presidenza dell’AC Monza, lasciata da Giovanni Cappelletti, amareggiato per non essere riuscito a portare la propria squadra in Serie A e deluso per certe cattive critiche ricevute da gruppi di tifosi locali. Il costruttore edile di Omate, come successo nell’anno dell’esordio al suo predecessore, con la squadra brianzola partì male, conoscendo subito l’amarezza della retrocessione in serie C al termine di un travagliato campionato, caratterizzato da troppe sconfitte e pochi successi. Le cose, in casa biancorossa, si misero male fin dalle prime partite. Carpanesi venne esonerato, ma neppure il suo successore, Lamberto Giorgis, riuscì a raddrizzare, dalla panchina, le sorti del torneo per la compagine brianzola. Così, a poche giornate dal termine delle ostilità, con la retrocessione ormai certa, Giambelli operò un nuovo cambio d’allenatore, con la promozione di Franco Fontana, ex giocatore biancorosso, da trainer della formazione Primavera a mister della prima squadra. Con lui debuttarono in campo due giovani molto promettenti, provenienti dal settore giovanile, Fulvio Saini e Angelo Colombo. Fortunatamente per il costruttore edile di Omate e per i tifosi brianzoli, al contrario di quanto capitato al precedente presidente Cappelletti, il purgatorio si limitò solamente alla durata di un torneo. L’anno successivo infatti, alla penultima giornata di campionato, espugnando Trieste il Monza si garantì il ritorno tra i ‘cadetti’.

 

Nell’83 settimo posto finale in “B”, con Mazzetti in panchina, nonostante la presenza di Milan e Lazio nel torneo

 

Sulle ali dell’entusiasmo per la promozione raggiunta e per il settantesimo anniversario della società, Valentino Giambelli confermò in panchina Franco Fontana, per la disputa di un’annata di Serie B, quella 1982/1983, già sulla carta terribile, caratterizzata dalla inconsueta presenza, tra le altre forti compagini in lizza, di Milan e Lazio. ‘Jimmy’ incontrò seri problemi e, così, alla decima giornata, Valentino Giambelli preferì sostituirlo con Guido Mazzetti. Con il nuovo tecnico, esperto e molto umano, la formazione biancorossa si riprese, tanto da ritrovarsi sorprendentemente settima in classifica al termine dell’ultima giornata del torneo, caratterizzata dal buon pareggio per 2-2 allo stadio Comunale di Bologna (miglior marcatore sociale della stagione Pradella, con 12 reti realizzate e giocatore più presente Ronco, per 38 volte schierato in campo).

 

(Fine seconda parte)

 

Enzo Mauri

 

Nella foto: la famiglia Giambelli al completo.