Vincenzo Iacopino, da giocatore a “SLO” del Monza, fino ai saluti finali (2a p.)

Era stato il presidente Giambattista Begnini a volere in Brianza Vincenzo Iacopino, nell’ottobre 2006, vincendo la concorrenza della Reggiana. Nato a Ventimiglia il 9 agosto 1976, con padre calabrese e madre francese, tanto da frequentare le scuole elementari nel paese transalpino ed ottenere la doppia nazionalità, il ragazzo di frontiera con l’amore per il calcio, dopo una parentesi con la compagine giovanile locale all’età delle scuole elementari, crebbe poi nel vivaio della Sampdoria.

 

Esordio in serie A nella Sampdoria di Eriksson

 

l suo debutto in Serie A, pilotato dall’allenatore blucerchiato Eriksson, risale al 26 novembre 1995, all’undicesima giornata di campionato, con ingresso in campo all’83’ per sostituire Balleri (Sampdoria-Udinese 1-0, con rete di Mihajlovic all’89’). Le sue prime due reti giunsero però nella stagione 1996/1997, caratterizzata da 23 presenze. Una la realizzò in casa, nella vittoriosa gara per 2-0 contro l’Atalanta e l’altra, nella penultima giornata di campionato, in trasferta a Cagliari e decisiva al fine del risultato. Entrato in campo all’88’ per sostituire il compagno Montella, il giovane centrocampista offensivo mancino realizzò in Sardegna la rete del definitivo 3-4 proprio un minuto dopo il suo ingresso sul terreno di gioco, trovando poi anche il tempo per farsi espellere dall’arbitro prima del triplice fischio di chiusura. Un vero record per lui! Iacopino rimase di proprietà della società blucerchiata di Mantovani per ben 11 anni, fino al 2006, conoscendo in questo interminabile periodo provvisori trasferimenti all’Hellas Verona, all’Empoli, al Catania e all’Albinoleffe in ‘cadetteria’, quindi alla Lucchese in Serie C1. Poi, a coronamento di una carriera lunga ed apprezzata, ecco l’altrettanto avvincente avventura in Brianza, con la fascia da capitano ereditata nel 2009 da Menassi, passato al Perugia. Il tutto prima della definitiva chiusura con il calcio giocato nel 2014 a Sesto San Giovanni, con 9 presenze e 0 centri in Serie D, con la maglia della Pro Sesto. Due anni prima di appendere le scarpette al fatidico chiodo, esattamente l’8 maggio 2012, in seguito allo scandalo del ‘Calcioscommesse’ (pesanti dichiarazioni sul suo conto erano state rese alla Procura federale della FIGC dal giocatore della Cremonese Carlo Gervasoni), Vincenzo Iacopino era stato deferito e, successivamente, a distanza di una quarantina di giorni, squalificato per 3 anni e 6 mesi (pena ridotta, poi, ad un anno dal TNAS del Coni il 29 gennaio 2013).

 

Da squalificato per il “Calcio Scommesse” a estraneo ai fatti nel processo “Last bet”

 

Solo nel marzo del 2016  l’ex giocatore blucerchiato, accusato nel frattempo, con altri indagati, dalla procura di Cremona di associazione a delinquere e frode sportiva, venne riconosciuto estraneo ai fatti contestati nel processo denominato ‘Last bet’, con la conseguente archiviazione del caso nei suoi confronti. Il buon Vincenzo vinse così anche la causa di lavoro fatta dal Calcio Monza, che in quei tremendi anni, mettendolo fuori rosa, non gli aveva più pagato il regolare stipendio e non gli aveva più permesso di allenarsi e giocare con la squadra. La società biancorossa lo ripagherà subito dopo l’assoluzione, con il presidente Nicola Colombo pronto a offrirgli il ruolo prima di Team manager e quindi di Direttore generale. Antecedentemente, nel febbraio 2014, ci aveva però pensato Salvo Zangari, presidente della Pro Lissone ed ex socio di minoranza della società biancorossa, a gettare un’ancora di salvataggio al depresso Iacopino, proponendogli un dignitoso ritorno nel mondo del calcio con il doppio ruolo di esperto giocatore della sua squadra in Serie D e di motivatore dei giovani colleghi nello spogliatoio. Oggi Vincenzo è un uomo felice, con la moglie, conosciuta agi inizi degli anni Duemila a Empoli, nel suo trasferimento lampo dalla Sampdoria, con i suoi figli cresciuti a Monza, con il suo avviato negozio di calzature per bambini ‘I paperi di Grilli Luisa’ in centro città ma, soprattutto, con il ricordo freschissimo (dimissioni avanzate solo in questi giorni di metà luglio) dell’importante carica di SLO (acronimo di Supporter Laison Officer, ovvero l’uomo chiamato a intrattenere adeguate relazioni con il pubblico, con lo scopo di conservare, consolidare e sviluppare il legame della società con i propri tifosi), svolta per l’ AC Monza targato Fininvest. In questa veste, oltre a rappresentare il sodalizio brianzolo alle varie feste dei club biancorossi, agli eventi ufficiali e ai convegni, Iacopino lo si è visto sempre all’U-Power Stadium accompagnare fino agli ingressi a loro riservati, davanti a tutti, come punto di riferimento, i tifosi del gruppo compatto della Curva Davide Pieri e i ragazzini delle scuole calcio invitati ad assistere alle varie gare.

 

(Fine seconda parte)

 

Enzo Mauri