
Vincenzo Iacopino, da giocatore del Monza a “SLO”, fino ai saluti finali (3a p.)
Domenica 5 maggio 2024, in occasione della partita di campionato di Serie B Sampdoria-Reggiana, Sven Goran Eriksson, ex trainer del Liverpool, del Benfica, del Goteborg e della squadra blucerchiata di Genova, allenata dal 1992 al 1997, volle salutare i suoi vecchi tifosi e alcuni giocatori di quei magici anni, appositamente approdati in Liguria. Pochi giorni prima, a sorpresa e con molta commozione, il settantaseienne tecnico svedese aveva annunciato di essere gravemente malato, causa un incurabile tumore al pancreas.
I calorosi saluti a Eriksson a Genova e a Papa Francesco a Roma
Ebbene, ad accogliere sul terreno di gioco di Marassi Eriksson (accompagnato dal suo storico capitano Roberto Mancini), oltre a tanti ex giocatori sampdoriani, tra cui Clarence Seeedorf, c’era (con indosso la maglia blucerchiata) proprio Vincenzo Iacopino. L’allora SLO del Monza si distinse anche qualche sabato dopo a Roma, presso lo stadio Olimpico, per un evento dedicato allo sport, alla musica e alla spiritualità, in occasione della Giornata Mondiale dei Bambini, presieduta da Papa Francesco. Iacopino, accompagnato dall’ex attaccante e allenatore Simone Tiribocchi, responsabile delle affiliate del Monza Calcio, per l’occasione portò al pontefice e a Padre Enzo Fortunato, coordinatore della speciale Giornata, i saluti del Vicepresidente Vicario e Amministratore Delegato Adriano Galliani, una fascia da capitano autografata da Matteo Pessina e un gagliardetto del club di appartenenza. Così facendo, il rappresentante della società monzese volle sottolineare, nel legame tra sport e valori spirituali, l’impegno del gruppo biancorosso nel promuovere messaggi positivi tra i giovani.
Gli auguri di Sampdoria News per i suoi 35 anni
Ci piace concludere il ritratto di questo forte, discusso e tormentato giocatore, riportando alcuni passaggi del ‘pezzo’ della giornalista Serena Timossi, scritto l’8 agosto 2011 e pubblicato il giorno seguente da ‘Sampdoria News’, in occasione del trentacinquesimo compleanno di Vincenzo Iacopino: ‘’Nel 2001 visse la stagione da incubo in cui la Samp sfiorò la serie C, inizialmente scendendo in campo e segnando alcuni goal, poi spesso in tribuna per scelta tecnica. L’ultimo campionato trascorso tra le fila doriane fu quello 2004-2005, anche se si trovò perlopiù relegato ai margini della squadra, calcando il manto verde soltanto una volta, prima della scadenza del lungo contratto che lo ha legato alla Samp per gran parte della sua carriera. Lasciata Genova, trovò sistemazione tra le fila dell’Albinoleffe e, dopo un periodo di inattività, tra quelle del Monza, in cui ha vissuto una seconda giovinezza, diventando uno dei migliori marcatori della storia del club. Oggi Iacopino compie 35 anni e Sampdoria News desidera rivolgere i migliori auguri a un giocatore che ha vissuto la Samp a lungo, anche se non continuativamente, dando purtroppo solo un assaggio delle sue capacità, senza riuscire a compiere quel salto di qualità necessario alla consacrazione. Tempo fa, raccontandosi proprio ai nostri taccuini, disse: “Il Doria mi è rimasto nel cuore”; parole che sono un motivo d’orgoglio per l’intero ambiente blucerchiato.’’.
L’attaccamento a Monza e alla sua gente
Vincenzo Iacopino, dopo Adriano Galliani, è stato per anni l’uomo più in vista dell’AC Monza, l’uomo che, pur rimanendo modestamente nelle retrovie della società, ci ha messo sempre la faccia tra la gente in tutte le iniziative, benefiche e non, favorendo soprattutto i rapporti con i gruppi di tifosi, cosa a volte complessa. Nel dicembre 2024, nelle settimane antecedenti il Natale, lo SLO biancorosso ha partecipato praticamente a tutte le cene e le feste dei Monza Club e delle altre associazioni di supporter per tutta la Brianza, portando la voce ufficiale della società brianzola. I tempi della drammatica squalifica, con anche la sua casa presa di mira per rappresaglie, sono ormai completamente alle spalle, quasi del tutto dimenticati con il trascorrere dei decenni. Lui, in quei tormentati frangenti, volle strenuamente rimanere a Monza, attaccato all’ambiente brianzolo, sino al giorno dell’assoluzione. Solo appreso il verdetto si rivolse alla moglie, che tanto lo aveva sostenuto in quel terribile periodo, chiedendole dove avrebbe desiderato trasferirsi per voltare pagina, per iniziare una nuova vita. Lei non ebbe alcun dubbio nell’indicare nella città di Teodolinda il luogo preferito per ripartire con rinnovato vigore. E così fu. I fatti hanno poi dato ragione a entrambi.
(Fine terza parte)
Enzo Mauri
(Nella foto Mastrangelo: Iacopino in azione sul terreno del Verona nel 2008)