Angelo Corbetta, giornalista gentiluomo (1a p.)

DA GEOMETRA IN COMUNE CON GALLIANI A CORRISPONDENTE PER LA GAZZETTA

 

Angelo Corbetta, classe 1926, è stato corrispondente de La Gazzetta dello Sport dal capoluogo brianteo per circa 25 anni, sino al 1985, anno della sua prematura scomparsa per un male incurabile. Era molto conosciuto in città, anche per la sua funzione di geometra all’Ufficio Tecnico e quindi responsabile del settore Edilizia Pubblica del Comune di Monza. In questo ruolo ebbe come valido collaboratore, per un certo periodo, un giovane di belle speranze con la passione per il calcio, tale geometra Adriano Galliani, passato ben presto al settore delle telecomunicazioni, entrando ed acquisendo di fatto, nel 1975, l’Elettronica Industriale, società per azioni di Lissone, ora controllata da RTI per la proprietà Mediaset. Questa azienda era specializzata nella realizzazione, manutenzione e gestione delle reti di comunicazione per la diffusione dei servizi televisivi del gruppo milanese, dal segnale dei canali analogici e digitali terrestri, ai ‘semi-lavorati’ fra i diversi centri di produzione Tv. Adesso gli uffici della ex impresa di Adriano Galliani, sono occupati dal modernissimo Centro Var, che, ad ogni turno di campionato, ospita gli arbitri designati per il controllo filmato delle dieci partite di Serie A in programma. Il nome Elettronica Industriale è frattanto stato condensato nell’acronimo El Towers, di proprietà di Mediaset e del fondo F2i. Nonostante i suoi studi tecnici, Angelo Corbetta figurava come un grande estimatore delle materie umanistiche. Questa sua particolare passione fu alla base, quindi, di diverse collaborazioni giornalistiche, inerenti per lo più temi sportivi, con quotidiani e settimanali, nazionali e locali, nonché con la televisione di casa, TeleRadioMonzaBrianza, creata e diretta nella seconda metà degli anni Settanta dal noto industriale e politico Gianni Ardigò, proprietario della tv unitamente all’altrettanto conosciuto costruttore Gianandrea Caravatti, tuttora vivente.

 

GLI ANNI EPICI DI ‘TRMB’, LA TV DI MONZA

 

L’emittente, molto seguita in tutta la Brianza ed anche a Milano città, proponeva film, telefilm, cartoni animati, giochi a premi, programmi sull’arte, sui cani e sul mare, ma soprattutto le telecronache delle partite domenicali dei biancorossi ed i filmati del quintetto di basket di Cantù. Non mancava, poi, la rubrica sportiva fissa settimanale ‘Lunedì sport’, imperniata sui commenti e sulle analisi delle prestazioni domenicali delle compagini e dei personaggi della zona, condotta proprio da Angelo Corbetta, al fianco dell’amico collega Giancarlo Besana. Il Monza Calcio aveva sempre un ruolo dominante nel programma, divenuto molto popolare con il trascorrere del tempo. L’epica avventura della televisione brianzola, nonostante il grande successo, all’inizio degli anni Ottanta, per insanabili problemi finanziari, si avviò mestamente al termine, prima con la vendita di alcune frequenze al gruppo Fininvest, poi con la cessione anche dei propri impianti, destinati a Italia1. Angelo Corbetta iniziò la carriera di corrispondente negli anni ‘50, con il quotidiano torinese Tuttosport, per, poi, passare a collaborare, agli inizi del nuovo decennio, con La Gazzetta dello Sport, succedendo all’amico Enrico Camesasca. Da non dimenticare anche la sua costante collaborazione, per anni ed anni, con Il Cittadino di Monza e Brianza, il principale bisettimanale locale di orientamento cattolico, dove hanno lavorato per un lungo periodo, oltre allo stesso Camesasca, anche gli amici Mario Perego, Giancarlo Besana e Giovanni Fossati, diventato poi caporedattore. Per lui, uomo amante dell’ordine, dei rapporti schietti, delle leggi giuste e inequivocabili, il mondo del pallone, con le vicende del Calcio Monza da seguire da vicino, rappresentava una piacevole oasi dove rifugiarsi, fuori dalle intense giornate d’impegnativo lavoro in Comune. L’arguto giornalista monzese aveva iniziato ad occuparsi di football nostrano, con lo stimare profondamente Annibale Frossi, arrivato in Brianza nel 1949 e rimasto per quattro stagioni, conquistando la promozione in Serie B nel campionato 1950/’51. Corbetta apprezzava molto anche l’argentino Hugo Lamanna, presente sulla panchina del Simmenthal Monza dal 1960 al 1964, per poi finire la carriera con il Rapallo Ruentes, nella città ligure di Levante che lo vide morire l’11 ottobre 1991, all’età di 78 anni.

 

LA GRANDE AMICIZIA CON GIGI RADICE

 

Stessa considerazione, ma rapporto decisamente diverso quello instaurato dal coinvolgente geometra comunale con Luigi Radice, che andava al di là del reciproco rispetto tra allenatore e giornalista. Tra i due, col passare del tempo, era nata, infatti, una sentita amicizia, dovuta anche alla profonda affabilità che il corrispondente monzese aveva coltivato con la famiglia della moglie del buon ‘Gigi’, la simpatica signora Nerina Giussani. Decisamente fredda, invece, la relazione con lo svedese Nils Liedholm, protagonista di un’epica stagione in Serie B, con la squadra biancorossa condotta dall’ultima alla undicesima posizione in classifica e con la salvezza raggiunta sorprendentemente con una giornata d’anticipo sul termine del campionato. Il giornalista brianzolo apprezzava la pacatezza, la personalità ed il grande aplomb del tecnico scandinavo, ma non riusciva proprio a digerire la sua originale tesi, più volta esposta alla stampa, secondo la quale la squadra che rimaneva in inferiorità numerica, a causa di un’eventuale espulsione di un suo giocatore durante la gara, doveva ritenersi, comunque, avvantaggiata. A suo dire, la formazione rimaneggiata, poteva, infatti, contare sulla conseguente rilassatezza degli avversari, rassicurati dall’apparente superiorità nel ritrovarsi in 11 contro 10 e, quindi, non più concentrati nel limitare gli spazi per il contropiede dei rivali. Per Corbetta, checché ne dicesse ‘Il Barone’, era, però, sempre meglio affrontare gli incontri a ranghi completi per tutti i 90’ di gioco! Franco Viviani, trainer dei biancorossi dal 1971 al 1973, era solito salutare i giornalisti, al termine della chiacchierata del dopo partita o di fine allenamento, con la costante frase, diventata poi uno slogan: ‘’Signori, adesso io vi lascio!’’. Quando, nell’estate del 1973, dopo la retrocessione della squadra brianzola in Serie C, il mister pisano fu esonerato dal presidente Giovanni Cappelletti, il buon Angelo, con il sorriso sulle labbra e non senza una vena ironica, soleva dire in giro ai colleghi ‘Signori, questa volta, Viviani ci ha lasciati davvero!’.

 

Enzo Mauri

 

(Fine prima parte)

 

Nella foto (per gentile concessione di Paolo Corbetta): l’attaccante Massimo Silva con Angelo Corbetta.