“Dentro la partita” – a cura di Francesco Aloise

Il dodicesimo pareggio, in qualche modo, pone fine a un’emorragia di risultati negativi contro le “big”. Allunga però a sei la serie di partite senza vittorie. Questa volta la gara non ha avuto alti e bassi, è stata piuttosto costante con un Monza sempre abbastanza propositivo, con un secondo tempo che ha regalato una prestazione ancor più concreta. Non ci soffermeremo sulla quantità di palle gol sbagliate perché oramai è quasi patologico, e a tre giornate dalla conclusione del campionato difficilmente questo difetto potrà essere corretto; ci soffermeremo però, ancora una volta, sulla lettura della partita. Una buona parte degli spettatori ha abbandonato lo stadio al secondo gol della Lazio, perché? Perché sono tifosi occasionali? No, non è per questo.

 

Sbagli indolori (per fortuna)

 

È perché dopo aver passato un’intera partita a inseguire l’avversario dopo che l’hai raggiunto è frustrante vedere un errore da oratorio che avrebbe potuto portare alla sconfitta. La Lazio era alle corde, non reagiva neanche quasi più, perché mettersi in pericolo a pochi minuti dalla fine? Non era il momento della costruzione dal basso, assolutamente no. L’ 85° minuto non può essere giocato come il 20°, non ha senso, la partita dura novanta minuti, non dura in eterno. La filosofia del Monza è quella di giocare costruendo dal basso anche a costo di sbagliare e regalare qualche gol e questo va bene, questo lo accettiamo, ma poi ci sono momenti della partita in cui la squadra pare seguire acriticamente una condotta, senza pensare. I giocatori sono stati bravi poi a reagire e a trovare il gol del pareggio, ma siamo anche in una situazione di classifica in cui non stiamo lottando per nessun obiettivo concreto e quindi è anche più facile reagire. Se stessimo, invece, lottando per la salvezza? Che peso avrebbe avuto quell’errore? Probabilmente altissimo, probabilmente sarebbe stato irrimediabile. La crescita di una squadra deve avere questi passaggi, basti guardare l’esempio del Sassuolo: anni e anni a centro classifica… e ora non riescono a trovare il bandolo della matassa nonostante siano tecnicamente superiori a molte concorrenti.

 

Ottima prova contro i vicecampioni d’Italia 2023

 

Questa è la critica che ci sentiamo di muovere alla squadra in questa partita, per il resto, facendo finta che l’errore sull’1-2 possa capitare, dobbiamo esprimere elogi per una prestazione di altissimo livello contro una squadra dai valori tecnici sicuramente importanti, i vicecampioni uscenti che quest’anno hanno avuto diverse difficoltà ma hanno anche vinto una partita contro il Bayern Monaco. La ripresa, poi, è stata molto divertente, la squadra ha verticalizzato di più e pareva più votata alla ricerca del gol piuttosto che all’estetica, gli attacchi erano più continui e si provavano soluzioni anche a costo di sbagliare. Insomma, superando il pressing con la costruzione dal basso fermandosi troppo a ragionare si vanifica un po’ lo sforzo e i pericoli corsi (che, come detto, paghiamo spesso), che questa tattica comporta. Ringraziamo la società per regalarci tanta abbondanza da non essere legati a un singolo episodio per la permanenza nella categoria, ma ricordiamoci che quell’ errore privo di senso (non è il primo in stagione) potrebbe essere la discriminante nel caso si puntasse a un obiettivo concreto e in bilico.
Ora ci aspetta la trasferta di Firenze, probabilmente sarà una partita molto aperta tra due squadre che giocano e lasciano giocare, ci aspettiamo anche tanti spazi da sfruttare e probabilmente tornerà utile la velocità di un ritrovato Mota e anche gli strappi di Bondo. Speriamo che il settimo tentativo, dopo la vittoria col Cagliari, sia quello buono.

 

Francesco Aloise

 

Foto: Emage.Studio